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Le profezie di Jonny Logan

Pubblicato domenica 08 dicembre 2013 alle 19:21:10 - By Maria Della Miranda

 

Molte situazioni socio-politiche denunciate da Garofalo in chiave di satira attraverso Jonny Logan, e probabilmente sfuggite alla forbice censoria, si sono rivelate assolutamente lungimiranti se non addirittura profetiche.

 

In questo “ritratto di gruppo” sono raffigurati, dall’alto a sinistra: Eugenio Cefis, Giovanni Agnelli, Leopoldo Pirelli, Amintore Fanfani, Ugo La Malfa e Giulio Andreotti.
 
Passando accanto all’anziano mendicante, esclamano: “Ci dispiace, ragazzo, ma non abbiamo spiccioli.”. Questa apparente contraddizione non è casuale. Il vecchio mendicante simboleggia la gioventù di allora lasciata “in braghe di tela” da quella classe politica e dai detentori del potere economico che, arrivata all’età della pensione sarà costretta “a mendicare”. 
 
In effetti, vari esodati, disoccupati ultra-cinquantenni ecc. erano ragazzi all’epoca in cui usciva Jonny Logan.

I vostri commenti...

Postato da Ale :: lunedì, 02 dicembre 2013 - 21:20:31

Certo che non hanno spiccioli! Minimo banconote da 200 €!!!

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Postato da einrix :: venerdì, 13 dicembre 2013 - 23:45:34

Portare l'anello al naso o la sveglia al collo, significava essere un po fessacchiotti.
Quindi l'idea che in quel momento i fessacchiotti fossero così tanti ed inconsapevoli del loro stato, poteva essere rappresentato con la corsa all'acquisto di un proprio anello da mettere al naso o di una sveglia da appendere al collo.
Il piercing che vada oltre l'orecchino, specie al femminile, nasce altrove, ed è parte di culture antiche quando non proprio primitive. Così, spesso si li denigrava per quegli ornamenti, e quella forma di denigrazione diventava strumento concettuale per definire persone non all'altezza del progresso, o troppo semplici per comprendere la complessità della società in cui vivono. Romano ha saputo magistralmente rappresentare, con la corsa all'acquisto dell'anello da mettersi al naso, un mondo che si sviluppava e cresceva senza comprendere in che direzione stesse andando. Oggi se ne possono cogliere i difetti e comprendere lo smarrimento, di quanti non capiscano i motivi della crisi.

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Postato da einrix :: venerdì, 13 dicembre 2013 - 23:58:32

Se i politici del dopo guerra non sono stati geniali, neppure le famiglie che possedevano grandi capitali finanziari erano un granché, e vivacchiavano nonostante il grande sviluppo della ricostruzione del dopoguerra, solo perché protetti da Mediobanca, che era lo Stato. Quelle famiglie sono tutte scomparse insieme alla grande industria, ed è proprio per una mancanza di "manifattura" - ce ne manca il 20 per cento almeno - che continuiamo ad indebitarci sull'estero, perdendo posti di lavoro qualificati.

La società espressa dalle generazioni che ora sono in crisi, ha potuto nutrirsi, studiare, prepararsi quindi al suo ruolo, ma è rimasta senza lavoro, non per colpa della politica, che ha sempre le sue colpe, ma in primo luogo per colpa di quelli che avevano i capitali e che hanno preferito esportarli per la finanza, piuttosto che investirli nei beni da manifattura. Che lo stato lasci pure libero chi vuole investire, di farlo, ma se nessuno lo fa, o il paese tira sempre di più la cinghia, oppure deve mettersi lui ad inventare lavoro buono. Ma da quello che vedo, non sono in molti ad averlo capito. Meglio parlare di auto blu. Piace a tutti, e si evade dalla realtà di un paese che non investe più nel lavoro, per restare in quello che si piange addosso.

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