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Costruzioni Made in Italy: Il meglio del peggio
Pubblicato giovedì 03 novembre 2016 alle 08:40:21 - By Nicola Luccarelli
Vignetta di Cecigian
Costruire in fretta, costruire bene. Peccato che ormai è crollato tutto e ricostruire è una fatica in più. Non sarebbe stato meglio, magari, costruire prima con più calma e con i materiali giusti?
Grandi opere e materiali scadenti, quindi una colossale presa per i fondelli... pardòn per il culo! Cemento che non è cemento ma colla, calcestruzzo che è molto strunzo e poco calce... insomma le costruzioni dei tre porcellini a noi ci fanno un baffo! Ecco la nuova indagine scandalo sulle grandi opere 'Made in Italy'.
Sentivamo una certa mancanza in effetti! Non si costruiscono le case in sicurezza (vedi terremoto), figuriamoci le immense opere che dovrebbero proiettarci verso un futuro migliore. Siamo diventati dei professionisti in disastri e fallimenti, sempre ragionati però. Calcolando il danno al millimetro e poi aggiungendoci qualche zero che fa sempre colore.
E' una questione di feeling, sì il feeling legato ai soldi degli appalti, quelli sì che non crollano, sono impermeabili al tempo, allo spazio, senza vergogna e ritegno alcuno. E allora, la nostra cara Italia, da qui a breve, si trasformerà in una immensa tendopoli, simile a una Kasbah, dove potranno entrare tutti ma proprio tutti, senza distinzione di razza, credo ed estratto conto.
Vogliamo un mondo più green e se andremo avanti di questo passo, non ci rimarrà che l' azzurro cielo come tetto e il verde prato come letto!
I vostri commenti...
Che ragionamento del piffero! Eppure ha un suo fascino. Uno lo legge e dice è proprio così! Ma non è così. In Giappone c'è lo stesso cemento, ma là hanno deciso che si deve costruire sfidando il terremoto, e cambia tutto. Noi ancora costruiamo sperando che non ci sia il terremoto, e così cadono anche le scuole perché non si insegna come progettare una struttura che sappia resistere ad un'onda sismica. Detta come la dici tu la gente boffonchia di fronte alla verità, senza altro sforzo. Come la dico io, quella stessa gente si dovrebbe rimboccare le maniche e cambiare modo di progettare e costruire. In te cul!