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Intervento in Libia: armiamoci e partite…
Pubblicato giovedì 04 agosto 2016 alle 09:32:28 - By Alfio Krancic
Vignetta di Alfio Krancic
Non è passato molto tempo da quando la Ministra Pinotti voleva armare 5 mila baldi giovani e mandarli a pugnare in terra libica.
Non sappiamo se la nostra Ministra intendesse assumerne personalmente il comando o affidarlo a qualche generale, secondo il famoso aforisma di Georges Clemenceau, politico francese del secolo scorso, ”la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari”.
In ogni caso, dopo gli iniziali ardori, l’intrepida amazzone governativa passò a più miti consigli, e non se ne fece nulla.
Ed ora, come nei film western americani del grande John Wayne, ecco che sono arrivati “i nostri”, (all’epoca le giubbe blu…), a “toglierci le castagne dal fuoco” del calderone libico. Ma l’opinione della politica italiana è molto frammentata a riguardo e, a richiesta di un aiuto, risponde con il solito: “si, ma, però, già, boh, ni…dai, via avanti tu, che poi noi veniamo…forse”…
“Pippo Civati di Possibile: il Parlamento si deve confrontare sulla partecipazione dell’Italia a operazioni militari in Libia. Arturo Scotto, di Sinistra italiana: qualsiasi decisione passi per un voto formale del Parlamento. Paolo Ferrero, di Rifondazione Comunista: no alla ripresa della guerra della Nato in Libia. Fabrizio Cicchitto del Nuovo Centrodestra: non serve un’autorizzazione del Parlamento per concedere le basi e il sorvolo dello spazio aereo. Michele Nicoletti del PD: il governo ha dato disponibilità a riferire costantemente sulla situazione”. Di Battista, Cinquestelle: no a bombe italiane sulla Libia…bisogna incrementare ruolo e coinvolgimento della Russia di Putin…
Per fortuna c’è il nostro Matteo “tuttofare” a salvare l’onore guerresco del nostro paese e a dare una mano…