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Ginger lo zingaro

Pubblicato giovedì 18 giugno 2015 alle 09:48:06 - By Jorge Canifa Alves

 

mostralfonso

 

 

Una settimana di pioggia, di acqua che veniva giù, ovunque cadesse lo sguardo di Ginger che pigro se ne era rimasto, come morto, sulla poltrona davanti alla finestra del salone.
Oggi Ginger ha regalato al sole un gran bello sbadiglio per ringraziarlo per essere venuto a trovarlo. Finalmente poteva lasciare il suo covo e dedicarsi al suo gioco preferito: “l’entra e esci” dagli appartamenti altrui. Ginger è un maestro in questo, nessuno lo supera… è un dono che ha da quando è nato… una leggenda vuole che abbia voluto nascere in casa d’altri, di un giudice, durante un’azione furtiva della madre gravida.
La strada è ancora lucida e gente non se ne vede in giro. Dovrebbe preoccuparsi perché probabilmente sono tutti rintanati nelle loro abitazioni e il che potrebbe comportare qualche rischio durante le sue “visite clandestine”. Lui, però, è Ginger e, francamente, se ne infischia e passa oltre un cancello. 
Benché sia un quartiere “bene”, il giardino è fissa dimora di una ruspa in azione contro inermi coccinelle accusate di portare via il lavoro al giardiniere poiché sanno liberare i fiori dagli afidi in modo naturale... questo invece di fare il lavoro per cui viene pagato dal condominio... accanto a questa, dietro un cespuglietto di aeschynanthus, un pallone sporco di cui nessuno si occupa se la ride di cuore.
Il portone è aperto. Nessuno nei paraggi. Ginger si infila nell’androne e veloce scompare lungo le scale. Cinque piani senza farsi sentire, senza farsi vedere, fino a quando improvvisamente non si apre una porta. Ginger si ritrova con il cuore in gola. Vorrebbe fuggire, esita un istante. Una donna dai capelli rossi si affaccia alla porta, sembra voler uscire ma… una mano l’afferra per i capelli e tenta di tirarla dentro mentre questa lancia un urlo… ma il suo è un urlo soffocato da un martello che si alza alle sue spalle… la porta si richiude rumorosamente. Un colpo secco. Un tonfo. Ginger non ci pensa due volte e scappa via verso il terrazzo. Ginger riesce a fuggire fuori, oltre il catrame argentato oltre le tegole ancora umide. Corre… corre, ma nessuno lo ha seguito e allora, dopo non sa quanto tempo di corsa, si ferma, si rannicchia dietro un comignolo e dopo un bel po’ di battiti accelerati si rilassa e si addormenta. 
Quando si risveglia il sole è già in decadenza. Ginger ha caldo e anche un po’ di fame e allora decide di far visita a una vecchia pazza, senza figli e abbandonata a se stessa… chissà che non riesca a sottrarle qualcosa! Scavalca un balcone e poi un altro, si arrampica su di una vecchia edera e balza dentro il giardino della donna. Nessuno lo ha visto né sentito. Però la vecchia ha degli ospiti. Ginger la sente parlare: - Ah Salvì ancora nun te basteno ’e ova marce che te tireno? - E ride di cuore. - Tiè tiè, becca questo!!! Tiè…
Però non si sente risposta e allora, Ginger, si infila di soppiatto sotto la tapparella semiabbassata e vede la vecchia davanti alla televisione con un’immagine che la donna manda avanti e indietro mille volte ridendo che è un piacere sentirla e ripetendo la stessa frase come un disco rotto. Probabilmente la vecchia è sorda o non vuole accorgersi di Ginger che spesso, durante le sue lunghe fughe, si è rintanato in quella casa, dove mai è stato scoperto dalla vecchia… forse, sa di Ginger e, vuoi per il piacere di farlo e vuoi per la compagnia segreta che Ginger le fa, ogni volta gli lascia da mangiare e da bere in cucina!
Finito il pranzo Ginger lascia la vecchia davanti alla sua fonte di risate e scappa via da dove era entrato.
Per arrivare al piano terra deve scivolare lungo un tubo arrugginito e poi saltare su di un davanzale di una finestrella piccolissima ma sa che poi da lì c’è un passaggio più agevole che lo porterebbe in strada e poi a casa nascondendosi di giardino in giardino. Ma prima deve entrare attraverso la finestrella e attraversare tutto l’appartamento “infestato” da bambini… questi prima giocavano sempre a nascondersi nei luoghi dove lui amava nascondersi per non farsi vedere, ma da un po’ di tempo non giocano più a “nascondino”. Ginger, qualche giorno prima aveva sentito che parlavano di cento bambini spariti nel nulla in un anno in Italia e si erano talmente spaventati che non avevano voluto più giocare a nascondersi. Male per loro, bene per Ginger! Così arrivare alla porta senza essere visti è molto facile... basta arrivare alla maniglia e il gioco è fatto! Fuori di corsa fino a casa.
Poco dopo è nel suo giardino. Entra e si sdraia sulla poltrona e subito dopo si apre la porta di casa e… un uomo lo saluta:
- Ciao Ginger! Sempre su quella dannata poltrona tu eh? – L’uomo tira fuori una pistola e un distintivo e li posa sul tavolo… si guarda intorno, poi fissa i suoi occhi in quelli di Ginger e continua: - Beato te che non fai mai niente nella vita! Io sono sconvolto. Oggi mi è capitato di fare un servizio qui vicino casa, sai? Hai presente la signora del quinto piano del palazzo di fronte? La rossa che aveva denunciato il suo ex marito qualche giorno fa? Te ne avevo parlato. Dai quella con il pitone in salotto che tu temi… Beh, insomma!, l’hanno uccisa a martellate… una scena raccapricciante… in questura salterà la testa di qualcuno per questa storia a cui avevamo dato poco peso… ma a te che te ne frega. Francamente te ne infischi, vero? A te interessano solo i tuoi croccantini al salmone, vero? Dai andiamo a mangiare!

 

 

Jorge Canifa Alves

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