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La Befana va all’attacco, col job Act nel suo sacco…
Pubblicato giovedì 07 gennaio 2016 alle 17:00:56 - By Mario Bochicchio
Vignetta di Mario Bochicchio
I più sognatori tra voi, quelli che, oltre a guardare dove mettere i piedi, rivolgono ogni tanto lo sguardo al cielo, avranno visto (o immaginato, fa lo stesso…) il giorno dell’Epifania, una cara, riconoscibile ed amata vecchietta, attraversare velocemente l’aere per giungere a casa di ogni bambino e
portare il lungamente sospirato dono.
Si saranno commossi, andando con la memoria ai lontani e felici anni dell’infanzia, quando erano soliti aspettare, in grande trepidazione, tra i sorrisi complici e compiaciuti dei genitori, accanto al caminetto scoppiettante, l’arrivo della Befana, che però di sera non arrivava mai. Ma alla mattina trovavano i regali nella calza e capivano che, anche quella volta, la cara vecchina si era ricordata di loro.
NIENTE DI TUTTO CIO’, QUEST’ANNO!!!
I più sfigati tra voi, quelli che hanno perso il lavoro, o sono in cassa integrazione, non ne trovano un altro, sono così sfiduciati che, invece di guardare sul giornale le offerte di lavoro, consultano i necrologi, non hanno più i soldi per pagare le bollette, anche se poi tra poco non sarà più un problema perché stanno per essere sfrattati…
ebbene tutti costoro, se hanno rivolto lo sguardo al cielo, non per una vaga speranza di un qualche positivo cambiamento, ma solo perché non hanno un cazzo da fare da mane a sera, non avranno visto l’accattivante vecchietta dei bambini, ma un tipo buffo, con due dentini sporgenti che assomigliava stranamente (ma non tanto…) al Presidente del Consiglio,
e che portava in dono il “Job Act a tutele crescenti”, una riforma del lavoro che prevede assunzioni a tempo indeterminato, con una piccola clausola, di quelle che negli atti pubblici si vedono e non si vedono, e che dice che il padrone ti può licenziare, cioè “mandare fuori dalle balle” in qualsiasi momento.
Insomma, una bella supposta “a corrente alterna”: va e viene come le pare e sembra portare con se una sgradevole sensazione di “presa per il culo”.
D’altra parte, cosa pretendere da una supposta?... fa il suo dovere…
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