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Quando c’era lui…

Pubblicato giovedì 21 gennaio 2016 alle 21:05:26 - By Giuseppe La Micela

Matteo Renzi: quando c'era lui...

 

Vignetta di Giuseppe La Micela

 

- Ti ricordi, Giovanna, quando c'era lui?...


- E come no, Renato...mica come certi politici di oggi, ...che non prendono mai una decisione...chiedi di qua...chiedi di là, e senti l'opinione pubblica, richiedi un sondaggio, fai un referendum, porta il popolo al voto... e poi controlla, ricontrolla... e senti il parere della consulta...e mai che si arrivi a un risultato in tempi brevi.

 

- Eh, già, Renato, lui non stava lì a chiedere il parere ai membri del suo governo, ai sindacati, alla Confindustria, a quegli sfaticati del Parlamento, alla Comunità europea, e quel tale Juncker che sembra sia stato un rappresentante di formaggi lussemburghese, capitato alla presidenza della Commissione della U.E. per meriti caseari...
...e poi ai tanti partiti di opposizione, e pure a sua zia nubile perché non aveva trovato il partito giusto, diceva lei, ma si piccava di "sapere di politica", e infine ai tarocchi, per vedere se la giornata era favorevole alle decisioni politiche...


Si, lui una ne pensava e subito, via, un bell''annuncio su facebook, magari seguito da un tweet, come democratico rinforzo.

 

-E' vero, è vero, Giovanna, mi ricordo come fosse ieri, quando ha deciso la riforma della scuola...se oggi, a scuola, non si studiano più quelle vecchie anticaglie del passato, come Dante, Petrarca, Manzoni, Leopardi, Aristotele, Platone e tutti quei noiosi filosofi greci, ma " il Manuale del prefetto Trading", o come " Giocare in borsa e diventare milionari", lo si deve proprio a lui e alla sua avveniristica riforma.

 

ANNO 2096. Giovanna e Renato, che hanno già abbondantemente superato gli 80 anni, ricordano con nostalgia il glorioso tempo che fu, quando Matteo Renzi dominava la scena del nostro paese, e rimpiangono con accorati accenti i protagonisti di quella stagione politica, entrati nei libri di storia, a imperitura testimonianza delle "memorabili imprese e audaci gesta" compiute in quegli indimenticabili anni.

 

MATTEO SALVINI è ricordato per le sue felpe, e per la ruspa con la quale voleva "spianare" un antico popolo nomade, e per "qualche idea" che sembrava avere in testa, ma di cui purtroppo si sono perse le tracce…ma forse era solo "una leggenda metropolitana".

 

SILVIO BERLUSCONI, di lui si ricordano le sue famose " cene eleganti" in quel di Arcore, di cui ancora si favoleggia, e per le sue frequentazioni di nipoti di capi di stato, come l'egiziano Mubarak... Ma questa è notizia controversa, a cui hanno creduto, in maniera fideistica, solo l'avvocato di Berlusconi, Muarizio Paniz, e il parlamento italiano in seduta plenaria.

 

BEPPE GRILLO, ricordato nei libri di storia per aver introdotto nell’agone politico una certa qual plebea volgarità, sdoganando il termine “ vaffanculo” che, d’ora in avanti, diventerà una espressione con la quale apostrofare qualsiasi avversario delle proprie fideistiche convinzioni.

 

UMBERTO BOSSI E DANIELA SANTANCHE’, accomunati dalla costante esibizione del “ dito medio”, come segno di grande disapprovazione verso chi non la pensava come loro. Bossi, per la verità, vi ha aggiunto una “canotta della salute”, esibita nei suoi comizi come segno distintivo della sua “ruspante e popolana appartenenza, a cui si sono aggiunte pernacchie varie e fantasiose: a scherno, con lingua notevolmente estesa;  semplicemente irridente, con lingua stretta tra i denti; a lingua ripetutamente fluttuante per indicare grande disapprovazione.

Varie e articolate furono le modalità di espressione e comunicazione politica di Bossi Senior

 

RENATO BRUNETTA che ha “ sdoganato” i Sette nani di Biancaneve, mostrando “ urbi et orbi”  che anche una persona di non eccelsa altezza possa avere incarichi di governo.
 


Ed infine, ultima, ma non meno degna di nota, merita di essere ricordata MARA CARFAGNA anche se il suo “curriculum storiografico” vede diversi “Omissis” per comportamenti di carriera politica“, vietati ai minori di 14 anni.

 

E così, ricordando con grande nostalgia, Matteo Renzi, il decisionista, e la sua età dell’oro, Giovanna, Renato, e i libri di storia, celebrano e rimpiangono il ventennio Renziano.

Romano Garofalo

 

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