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Il Cantico di frate Ministro
Pubblicato sabato 09 aprile 2016 alle 09:28:40 - By Lorenzo Zaccaria
Vignetta di Pietro Vanessi
Fino ad oggi si è soliti far incominciare la letteratura italiana con Francesco ed il suo Cantico di frate Sole in cui il religioso ringrazia il Dio cristiano per ogni elemento naturale che egli considera "frati" (fratelli) e "sore" (sorelle).
Deve essere per questo motivo che noi italiani siamo abituati a considerarci tutti provenienti dalla stessa grande famiglia ma qualcuno, forse, ha preso le parole del santo di Assisi un po' troppo alla lettera.
Infatti sembra quasi che il sole, la luna e le stelle non siano gli unici ad essere imparentati dal momento che si potrebbero trovare fratelli, genitori e fidanzati anche ai vertici della nostra società, tutti parte della stessa grande famiglia.
Perciò se qualche ministro all'improvviso subisse sulla via di Damasco una crisi mistica egli si spoglierebbe delle vesti, inizierebbe a predicare alla gente (ma quello lo faceva già prima) e soprattutto, ispirato dalla potenza divina, scriverebbe queste parole:
Laudes Ministrorum
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so' le laude, la gloria e l'honore et omne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudate sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messer lo frate ministro,
lo qual'è generoso d'appalti a noi per lui.
Et ellu è bellu e riccu e ci intesta omne obitatione,
da me, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per zio magistrato et nepote avvocato:
ke nella Cupola l'ho formati per celar l'uscite pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate ministro dell'economia,
frate capo di partito e sora jiornalista,
per babbo banchiere et frate vescovo,
ke alle mie finanze dan sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per quelli ke dimenticano il mio nome
et sostengono il meo magistero del malaffare.
Beati quelli ke mi sosterranno in pace,
ka da me, Altissimo, sirano incoronati.
Laudate et benedicetemi et rengratiate
e serviatemi cum grande humilitate