


News
DONNE DU DU DU di Pietro Vanessi & Lucilla Masini
Sabato 26 novembre • ore 19, Pietro Vanessi & Lucilla Masini presentano: "Donne...
Satirichinson
E' uscito il libro SATIRICHINSON di Mario Airaghi con la saga dei personaggi dalle...
L'Italia in satira, dagli anni '70 ai giorni nostri - Roma - Luglio 2016
Per tutto il mese di Luglio si terrà presso la Biblioteca Marconi di...
Concorso internazionale di satira disegnata a partecipazione gratuita.
Concorso internazionale di satira disegnata a partecipazione gratuita. BANDO DI CONCORSO...


Articolo 54 della Costituzione: i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore…
Pubblicato giovedì 03 marzo 2016 alle 20:47:28 - By Fabio Magnasciutti
Vignetta di Fabio Magnasciutti
Ne conveniamo, il termine “vaffanculo” è stato da tempo “sdoganato”: ormai viene comunemente usato nell’interloquire di ogni giorno, specie quando si vuole dimostrare antipatia e ostilità verso qualcuno.
Un tempo, specie le signore della buona borghesia, dicevano frasi del tipo ”come si permette, lei è un villano”. Oggi, si usa il più sbrigativo, democratico, proletario, “vaffanculo”.
Se si facesse un sondaggio presso gli italiani per conoscere quanti di loro manderebbero volentieri “affanculo” i parlamentari della Repubblica, avremmo un plebiscito, un risultato bulgaro…
Forse per questo il Senatore Airola dei Cinquestelle, a fine di un suo intervento in Senato, ha elegantemente mandato i suoi colleghi “affanculo”. Lo ha fatto sicuramente per interpretare il più genuino e autentico sentimento popolare.
Dopo l’illustre precedente, ogni discorso nella aule parlamentari potrebbe iniziare con: “Buongiorno, cari colleghi, per prima cosa mi è assolutamente gradito, certo d'interpretare il comune sentire dei nostri elettori, di “mandarvi tutti a fan culo”... e poi terminare la dotta disquisizione con la solita frase di circostanza“ ...e consentitemi di augurarvi nuovamente quanto detto in apertura d'intervento, esteso anche ai vostri cari…
E i bambini, direte voi, quale esempio viene, in questo modo, dato alle giovani generazioni? Li educhiamo, ci spiega il Senatore Alberto Airola e tutti i Cinquestelle, ad affrontare la vita con la consapevolezza che è consigliabile “mandare affanculo”, ogni tanto, i propri rappresentanti politici…(meno loro, s’intende, che sono buoni e giusti…)
E l’articolo 54 della Costituzione? “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”…
Semplice! Nel quadro del rinnovamento costituzionale da ognuno auspicato, basta cambiare una parolina in “dis-onore”, e il gioco è fatto, per cui:
Buon vaffanculo a tutti dal Senatore Airola e dai suoi due burattinai…