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Chi di “sereno” ferisce, di “sereno” perisce…
Pubblicato mercoledì 16 aprile 2014 alle 20:59:54 - By Romano Garofalo
Vignetta di Mario Airaghi
Matteo Renzi ha sdoganato alla politica una parola, o meglio, una breve frase: “stai sereno”, utilizzata per la prima volta al fine di assicurare sulla stabilità del suo governo, l’ex presidente del Consiglio, Enrico Letta.
Da come sono andate le cose, non c’era poi tanto da “star sereno” da parte di Letta. Ed ora, quasi per una immediata nemesi della storia questa frase, che sta assumendo un tono vagamente iettatorio, viene rivolta a Matteo Renzi da alcuni suoi compagni di partito: la minoranza del PD con in testa Bersani, Cuperlo, D’Alema, Civati ecc.
Un vecchio proverbio dice: ”dagli amici mi guardi Iddio, perché dai nemici mi guardo io”. In effetti, ogniqualvolta Matteo Renzi sente Pierluigi Bersani e le sue pubbliche rassicurazioni sull’appoggio al suo governo e sull’invito “a star sereno”, sembra che faccia gli scongiuri in tutte le lingue possibili. Ha acquistato amuleti e talismani propiziatori di ogni tipo e si è attrezzato con le più moderne e collaudate tecniche antiiettatorie. In particolare:
- Ha affittato un “gobbo portafortuna” di origine napoletana (che i partenopei normalmente usano per vincere al lotto), da toccare sulla superficie ricurva ogniqualvolta vede nei paraggi gli esponenti della minoranza del PD.
- Ha fatto venire dagli USA, su suggerimento dell’amico Obama, un considerevole gruppo di pellerossa, vestiti secondo le antiche tradizioni a beneficio dei turisti bianchi che, in momenti particolarmente critici, hanno il compito di attuare “la danza antisfiga”, già collaudata con successo ai tempi del generale Custer che, come sappiamo, andò incontro ad una sanguinosa sconfitta.
- Infine, il più antico e scaramantico rito propiziatorio: il tocco ai testicoli, rappresentati da due palle di toro in bronzo massiccio che il premier tiene costantemente sulla propria scrivania e usa in situazioni speciali come quando viene a sapere che il leader Maximo gli ha inviato attestati di stima e di solidarietà e lo ha invitato a “star sereno”(r.g.)
Vignetta di Enrico Bertuccioli - EBERT