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Stepchild adoption, ovvero "l’adozione del…vitalizio"...
Pubblicato mercoledì 10 febbraio 2016 alle 18:02:22 - By Massimo Ottavi
Vignetta di Ottomax
Ogni tanto, a qualche giornalista viene l’idea d'intervistare un parlamentare, uno qualsiasi preso a caso dal pregevole mazzo, e fargli una domanda riguardante “il lavoro” per il quale gli italiani lo pagano.
Ne vengono fuori le risposte più improbabili mostrando, urbi et orbi, la sua abissale ignoranza.
Le cose si complicano quando qualcuno che certamente li odia, se ne viene fuori con proposte di legge formulale in inglese, come la recente stepchild adoption.
Per alcuni, come il forzista Domenico Scilipoti, è un vero e proprio scioglilingua, uno strumento di tortura, sia per la lingua italiana che per quella inglese.
Ma ecco trarre d’impaccio lui e tanti come lui, il Senatore Antonio Razzi, suo compagno di tante avventure e scorrerie attraverso i vari schieramenti politici.
Secondo l’arguta interpretazione del nostro Antonio lo stepchild adoption è “l’adozione del vitalizio” a cui ogni buon parlamentare deve giustamente tendere come “meta primaria” del suo fare politica, in linea con la ben nota affermazione del Senatore Razzi riferita al parlamento: “qui sono tutti malviventi, per cui amico caro, fatti i cazzi tuoi”…