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DONNE DU DU DU di Pietro Vanessi & Lucilla Masini
Sabato 26 novembre • ore 19, Pietro Vanessi & Lucilla Masini presentano: "Donne...
Satirichinson
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L'Italia in satira, dagli anni '70 ai giorni nostri - Roma - Luglio 2016
Per tutto il mese di Luglio si terrà presso la Biblioteca Marconi di...
Concorso internazionale di satira disegnata a partecipazione gratuita.
Concorso internazionale di satira disegnata a partecipazione gratuita. BANDO DI CONCORSO...
Fatti i selfie tuoi…
Pubblicato venerdì 05 settembre 2014 alle 11:41:56 - By Alessia Telesca
Il selfie, la mania di auto-scattarsi foto che ha invaso il mondo del web, divide il giovane (e non solo) pubblico di internet, un po’ come d’altronde accade per tutte le mode.
Così l’argomento (di vitale importanza?!) suscita azioni e concitate reazioni che si diversificano su due filoni differenti: coloro che non riescono ad abbandonare la fotocamera del cellulare nemmeno in bagno o durante le pulizie di Pasqua (scatenando servizi e rincorse di notizie, anche tra i giornali più autorevoli, smaniosi di conoscere le nuove pose ed espressioni da selfie) e coloro che invece si dichiarano fortemente contrari a quella che definiscono una “triste moda” che annulla le relazioni personali e il confronto con altri.
(Questi “criticoni” così convinti sono poi gli stessi che si scattano selfie a ripetizione in solitaria che, per non risultare incoerenti, non possono condividere con altri; gli stessi che rimangono a contemplare malinconicamente le loro immagini riflesse ripetendosi quanto sono venuti bene in quella foto che rimarrà, però, sempre nascosta nell’archivio del cellulare).
(Vignetta di Ignazio Piscitelli Ignant)
È pur vero che, in alcuni casi, entrambe le posizioni ricalchino i tratti dell’integralismo, dando vita a discussioni acerbe che neanche Travaglio contro Ferrara ma, il più delle volte, questa smania di criticare ad ogni costo le nuove mode e la voglia di voler risultare “diverso” a tutti i costi riveste dei tratti di patetismo incredibili, e fa risultare i “nuovi alternativi” ancor più stereotipati di chi semplicemente si diverte a giocare con le mode..
Ma davvero il mondo si è così inacidito da doversi annoiare e infastidire di fronte a foto di altri, che magari sono anche estranei? “Non ragioniam di loro, ma guarda e passa” direbbe un saggio poeta. Meglio intavolare discussioni letterarie, cinematografiche, meglio fare a “cazzotti” per decidere se Buster Keaton era meglio di Charlie Chaplin (o viceversa) o su quel che capita davvero nel mondo.. Ne guadagneremmo di civiltà.