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Non è un paese per vegetariani
Pubblicato martedì 21 ottobre 2014 alle 16:41:55 - By Alessia TelescaVignetta di Cecigian
In tutto il mondo si sta assistendo ad un fenomeno culturale che desta sempre maggiore attenzione al cibo e al mangiare sano: questo ha portato molte persone a fare una scelta radicale e razionale, ovvero quella di eliminare dalla propria alimentazione carni e pesci, sposando la causa vegetariana e, in molti casi, anche quella vegana, che prevede la totale eliminazione di tutte le proteine animali.
L’Italia, culla del buon cibo e della dieta mediterranea (che prevede un grande consumo di verdure e legumi), è tra i primi paesi al mondo ad essere diventato vegetariano, con circa il 10% della popolazione totale convertita ad un’alimentazione interamente vegetale; nonostante questo traguardo, però, l’Italia sembra non essere ancora un paese completamente adatto ai vegetariani.
Senza dubbio negli ultimi anni sono aumentati posti e luoghi pensati per coloro che non mangiano la carne, ma è davvero difficile, nella quotidianità, trovare alimenti o consumare pasti frugali senza scovare un pezzetto di prosciutto nel panino.
Molti bar, oltre ai classici toast prosciutto e formaggio, non offrono alternative “verdi” e i tramezzini vegetariani si riducono al tradizionale pomodoro e mozzarella (se il consumatore, oltre che vegetariano è anche intollerante al lattosio o allergico al pomodoro, è costretto a scegliere: morire di fame o morire di shock anafilattico). I ristoranti hanno fortunatamente diversi piatti vegetariani (se l’Italia è il paese della buona cucina dovrebbe essere assolutamente scontato trovare varietà e qualità ovunque, ma purtroppo non sempre è così) ma, anche qui, i problemi sono diversi: innanzitutto alcuni primi piatti con verdure vengono allungati con la panna (e si ritorna al problema di prima), mentre i secondi vegetariani (hamburger di legumi, frittate, piatti fatti con la soia che, come il pongo dei bimbi, può assumere qualunque forma, etc) NON ESISTONO; tutt’al più si trovano le classiche verdure grigliate, catalogate come contorno. Per le buone forchette vegetariane, quindi, anche i ristoranti prevedono scelte obbligate.
Non parliamo poi degli autogrill dove, se siete vegetariani fortunati, troverete un solo panino vegetariano (non uno nel senso di un tipo solo... proprio uno. Quindi se un altro vegetariano vi ha preceduto, preparatevi a fare il viaggio digiuni).
Vignetta di Cecigian
È pur vero che sono nati molti locali dove la cucina vegetariana viene sperimentata nelle sue varie forme (è un tipo di cucina necessariamente più varia, creativa e cromaticamente bella se si pensa alla grande quantità di verdura esistente in Italia) ma perché i luoghi di ristorazione cosiddetti “normali” non sono in grado di creare un’alternativa adatta a tutti? Si vorrà mica creare del “razzismo” alimentare con sale apposite per carnivori e vegetariani (come i bagni uomo/donna)?! Che poi, chi l’ha detto che un onnivoro, messo di fronte ad un panino con melanzane, peperoni, zucchine, pesto e via discorrendo, non scelga propria l’alternativa vegetariana accantonando il classico prosciutto? Provare per credere…