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Satirichinson
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L'Italia in satira, dagli anni '70 ai giorni nostri - Roma - Luglio 2016
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La legge elettorale e la casalinga di Voghera
Pubblicato venerdì 24 gennaio 2014 alle 19:54:46 - By Romano Garofalo
Doppio turno alla francese, con sbarramento al 5%. Turno secco alla tedesca, con ballottaggio al secondo turno. Sistema spagnolo con premio di maggioranza al 18%. Ma siamo sicuri che la legge elettorale appassioni gli italiani e sia al centro delle loro priorità?...eppure, quasi tutti gli schieramenti politici si affannano per convincerci. Il Movimento 5 stelle ha anche lanciato un sondaggio in rete perché i loro iscritti, commercialisti, impiegati, bottegai, idraulici, casalinghe ecc., improvvisatisi esperti politologi, siano incaricati di redigere un testo per una nuova legge elettorale. Magari tra questi prestigiosi rappresentanti di tutte le categorie sociali c’è anche la famosa “casalinga di Voghera” che pensa che “il doppio turno alla francese” sia una fantasia erotica di quegli sporcaccioni dei nostri cugini d’oltralpe. Ma quale può essere la reazione di una tipica famiglia lombarda, i signori Brambilla, alle ore tredici, con il capo famiglia che guarda il telegiornale in attesa del pranzo. E’ la legge elettorale il suo interesse primario, o ha dei problemi del tutto diversi? Vediamo un po’…
“Maria, è pronto il pranzo? Dai, che in TV ci sono Renzi e Berlusconi che mi stanno stracciando le biglie con ‘sta menata della legge elettorale”- “Pranzo, Giuseppe? Ma se abbiamo mangiato ieri!” – il buon Giuseppe non capisce – “Mangiare tutti i giorni è un’abitudine del secolo scorso”- precisa la signora - “Ora ci dobbiamo abituare ai nuovi ritmi imposti dalla globalizzazione e dalla competizione internazionale e mangiare un giorno si e un giorno no: in questo modo arriviamo a fine mese. In fondo la sopravvivenza biologica è solo un problema di matematica” – Il buon Giuseppe non sembra molto convinto, ma ecco che arriva il figlio della nostra famigliola: “Babbo, babbo, voglio un panino col prosciutto”…”Ecco, lo vedi, Giuseppe, stai rovinando anche nostro figlio con la tua assurda pretesa di mangiare tutti i giorni”. “Sappi, Pierino, che l’erba voglio non cresce neppure nel giardino del re, e poi, se proprio vuoi, un po’ di erba, quando sarai grande, te la puoi coltivare sul terrazzo di casa. Così quando hai fame, ti fai una bella canna e vedrai che ti passa”.
Eh, si, forse la priorità dei signori Brambilla, non è certo la legge elettorale, anche se dobbiamo convenire che, per il buon funzionamento di una democrazia, un’adeguata legge elettorale ha la sua importanza. Oggi il duo Renzi - Berlusconi ha messo in campo proposte elettorali abbastanza complicate, di non facile comprensione, e che quindi poco o nulla riescono a catturare l’attenzione dell’opinione pubblica. Quanto diverse, invece, erano le fantasiose soluzioni dei vecchi democristiani. Semplici e di presa immediata, come Jonny Logan, un mio periodico a fumetti degli anni settanta, ha ben documentato e che si riassume nella felice espressione di un alto esponente della DC: “Facciamo una legge elettorale che dica che i democristiani possono votare e gli altri no.” A prima vista sembra un’idea alquanto stramba ma certi legulei, opportunamente prezzolati, vi trovarono subito adeguate giustificazioni “secondo il Diritto romano, terzo capoverso del codicillo tre, ecc.”.