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Qui Quo Qua, e Zio Beppone…
Pubblicato giovedì 12 ottobre 2017 alle 09:10:16 - By Armando Lupini
Viviamo in una repubblica parlamentare (scopro l’acqua calda, questo lo sanno tutti…)
Eppure quando qualcosa non va nelle aule parlamentari, ecco che i nostri deputati abbandonano il parlamento e si rivolgono direttamente alle piazze: al popolo sovrano, come amano dire…
E’ quello che è successo con il Rosatellum ed i Cinquestelle (e non solo loro…). Qui, Quo, Qua, al secolo Di Battisti, Fico e Di Maio e, in arrivo, Zio Beppone, si rivolgono direttamente alla piazza plaudente per criticare il Rosatellum.
Che sia buona o cattiva questa riforma elettorale, sono più sicuro che nessuno dei plaudenti grillini sappia cosa sia. Eppure applaudono a scena aperta, applaudono "a prescindere", qualsiasi cosa dicano i tre Qui, Quo Qua…
Tutto ciò mi ricorda una celebre gag del grande attore comico romano, Ettore Petrolini, che qui vi riporto:
Quella che segue è una scena tratta da uno dei suoi pezzi teatrali più famosi, Nerone. Nella scena, Nerone sta a casa sua e il popolo lo vuole morto perché ha incendiato Roma.
Allora va alla finestra e fa un discorso per calmare gli animi. Il popolo gli grida "bravo!" e Nerone risponde grazie. E questo gioco del "bravo-grazie" si ripete più volte creando un effetto comico esilarante.
Cesaretto te vonno ammazzà! Tu sei responsabile dell'incendio.
NERONE: Io responsabile dell'incendio? No! Sono assicurato con la Fondiaria.
POPPEA: Cesare, persuadi il popolo con uno dei tuoi soliti discorsi.
NERONE: Sta bene, parlerò col popolo, ma non mi lasciate solo... venitemi a tergo...
(Si avvia al podio, ma delle urla improvvise lo fanno retrocedere frettolosamente)
NERONE: Ah, no... il popolo è ignorante... vo' li quatrini...
(Ripete l'azione e nuovamente retrocede)
NERONE: Ho trovato... il popolo è mio... un nume mi ha dato un lume: Eureka! Eureka! E chi se ne... importa! L'ho in mano... Basta che lo fai divertì il popolo è tuo...
(Va al podio accolto nuovamente dalle urla, rimane al podio dicendo i numeri della morra)
NERONE: Sette... Tre... Tutta...
VOCE del popolo: Quattro... Otto... Sei... Sei...
NERONE: Stupido... Ignobile plebaia! Così ricompensate i sacrifici fatti per voi? Ritiratevi, dimostratevi uomini e domani Roma rinascerà più bella e più superba che pria...
VOCE del popolo: Bravo!
NERONE: Grazie.
(Rivolgendosi a Poppea)
E' piaciuta questa parola... pria... Il popolo quando sente delle parole difficili si affeziona... Ora gliela ridico... Più bella e più superba che pria.
VOCE del popolo: Bravo!
NERONE: (sempre più affrettatamente quasi cercando di sorprendere il popolo)
Più bella e più superba che pria...
VOCE del popolo: Bravo!
NERONE: Più bella... grazie.
VOCE del popolo: Bravo!
NERONE: ... Pria.
VOCE del popolo: Bravo!
NERONE (facendo il gesto di dire la parola pria, senza però dirla)
VOCE del popolo: Bravo!
NERONE:Bravo!
VOCE del popolo: Grazie!
NERONE: Lo vedi all'urtimo come è il popolo? Quando si abitua a dire che sei bravo, pure che non faignente, sei sempre bravo! Guarda
(ripete il gesto senza dire la parola).
VOCE del popolo: Bravo!
NERONE: Eccomi a voi tutto d'un pezzo... Io vi darò tutto, basta che non domandate nulla! Il momento è difficile, l'ora è suprema, l'affare s'ingrossa e... e chi la fa l'aspetta! Ed ora, ed ora vattene, diletta ciurmaglia!
Eccolo qua, il futuro promesso dai grillini. Evviva il popolo sovrano…