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Arridatece er cialtrone…
Pubblicato giovedì 16 gennaio 2014 alle 18:04:30 - By Romano Garofalo
Vignetta di Gioma
Nella Grecia antica (e poi nell’antica Roma) si veneravano gli dei che avevano sede in un monte sacro: l’Olimpo. A capo degli dei c’era il Sommo Giove (Zeus), un dio a volte autoritario, a volte compassionevole, certe volte pure “un po’ cialtrone” ma che, in ogni caso (lui, ed anche gli altri dei), interagiva con gli umani, ne conosceva vizi, virtù, debolezze e necessità.
Poi, un poco alla volta, gli uomini cominciarono a non credere più ai loro dei e, in epoca medievale, subentrarono altri dei, questa volta molto più terreni “i signori feudali” che però non erano avulsi, estranei al popolo che amministravano: insomma, il rapporto tra ceto dominante e dominati esisteva, era ancora vivo e presente e si esercitava sotto svariate forme. Infine, come sempre succede nella storia, i signori feudali cedettero il passo ai re assoluti (e poi costituzionali) che amministravano territori molto più ampi, le nazioni per l’appunto, come le conosciamo ai giorni nostri. Anche i re, seppur chiusi nei loro splendidi palazzi, ogni tanto si chiedevano come stava il popolo sottoposto, cercavano di conoscerne i bisogni e, quelli più illuminati, si adoperavano per soddisfarne le necessità.
Perché questo breve excursus storico? Per arrivare agli dei di casa nostra, ai detentori del potere che, chiusi a Palazzo Madama o a Montecitorio, non sembrano avere più alcun contatto con il popolo, non ne conoscono necessità e problemi, al massimo consultano i sondaggisti come una volta si consultavano gli oracoli, per cercare di intercettare il consenso più vasto possibile. Insomma, tra amministratori e amministrati, tra “gli dei” e la gente comune, non sembra vi sia più alcun legame. Né quella del Sommo Giove, né quello dei signori feudali o dei re delle monarchie dei tempi che furono, al punto che, senza voler essere nostalgici, ci verrebbe da esclamare alla romanesca: “ ARRIDATECE ER CIALTRONE”. (r.g.)