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“Il Mondo in una Vignetta”: Greta e Vanessa “pagare o non pagare”?...
Pubblicato lunedì 19 gennaio 2015 alle 17:46:37 - By Romano Garofalo
Greta e Vanessa
Che la priorità sia stata quella di salvare la vita alle due ragazze, ci sta…
Che il ministro Gentiloni non possa pubblicamente ammettere di aver pagato un riscatto, ci sta…
Che sia “privilegio” della gioventù commettere qualche cazzata, ci sta…
Che il padre di Vanessa, con arroganza e mancanza di riconoscenza, sostenga che la figlia non debba chiedere scusa agli italiani che hanno pagato la sua incolumità, non ci sta…
Forse l’amorevole genitore dovrebbe cominciare a risparmiare per rifondere l’erario del danno economico subito…
O forse il padre di Vanessa sa che una “assunzione di responsabilità” da parte delle due ragazze comporterebbe una possibilità di questo tipo?...
In ogni caso, l’opinione pubblica, invece di schierarsi contro il pagamento di un riscatto perché “salvare una vita umana è una priorità che non ha prezzo (vedere le due ragazze in ginocchio, con alle spalle un boia-tagliagole con coltellaccio in mano, è un “orrore” che non riesco neppure ad immaginare…), dovrebbe interrogarsi se una situazione di questo tipo non rientri in una giusta richiesta che lo stato debba, o sia addirittura in obbligo di fare...
Spendo anche due parole sulla “ignobile” affermazione del senatore Gasparri (un nome che è una s’garanzia), sulla concessione di “favori sessuali” in cambio della incolumità. Nessuno è autorizzato ad illazioni, tanto più che Greta e Vanessa hanno già detto di non aver subito abusi.
Ma quand’anche, “per una pura ipotesi”, si fosse verificato quanto dichiarato, non vedo cosa ci sarebbe stato di tanto riprovevole dal momento che si trattava di “salvare la pelle”. Non tutti possono essere Santa Maria Goretti, e neppure è richiesto dalla morale dei nostri tempi.
Vorrei proprio vedere come si sarebbe comportato il senatore Gasparri in una situazione del genere, se non avrebbe sacrificato qualcosa, magari “l’ onor virile” pur di riportare a casa la sua testa attaccata, alcuni dicono, al suo… inutile collo.