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Carattere italico: rilassatezza morale o istinto di sopravvivenza?

Pubblicato sabato 17 maggio 2014 alle 21:25:50 - By Romano Garofalo

 

Vignetta di Marco Vuchich

 

Succedono scandali piccoli e grandi, in Italia, senza che vi sia alcuna reazione dell’opinione pubblica, alcuno sostanziale rigetto o riprovazione del quotidiano malaffare. 
 
Per molto meno, l’opinione pubblica di tutti i paesi europei, e non solo, reagirebbero in un moto di indignazione generale ed esigerebbero un intervento adeguato da parte delle istituzioni.
 
Nel nostro paese, niente: tutto viene masticato, digerito, metabolizzato e poi rapidamente dimenticato come se non fosse mai accaduto. Mi sono chiesto spesso il perché?
 
-  Forse dipende da venti anni di berlusconismo, che hanno esaltato la cultura dell’illegalità o, quantomeno, hanno favorito il proliferare di un ceto politico – affaristico assai più interessato al tornaconto personale che al bene pubblico? Forse, ma sarebbe riduttivo.
 
- Forse dipende da una TV privata che ha privilegiato all’impegno, l’intrattenimento leggero e assai spesso banale, o ad una TV pubblica, assai poco “servizio pubblico”, gestita da mediocri funzionari più interessati a compiacere il politico di riferimento e a favorire “gli amici e gli amici degli amici”, piuttosto che dare spazio alla professionalità che pur esiste in questo Paese e sarebbe in grado di dare vita ad una TV di qualità? Forse, ma anche questo sarebbe riduttivo.
 
- Forse dipende dal nostro DNA, dai nostri geni ereditari che, per uno strano scherzo del destino, non privilegiano il senso civico e la dignità personale, ma ci orientano a scegliere il compromesso e la ricerca dell’appoggio e del favore del potente di turno? Certo, può essere una concausa, ma non spiega il problema.
 
- Forse dipende dal fatto che la nostra fragile democrazia è il risultato dell’unità d’Italia che non è di lunga data e, per di più sembra sempre essere messa in discussione da improvvidi personaggi che hanno calcato e purtroppo ancora calcano la scena politica italiana? Anche questo elemento può aggiungersi ai precedenti, ma tutti insieme non sembrano determinanti.
 
E allora? Abbandoniamo per un momento le analisi di “alta sociologia”   e scendiamo terra –terra. Forse la colpa è tutta del Grande fratello o meglio, il Grande fratello riflette e riassume il carattere di molti italiani, almeno di tutti quelli che lo seguono con grande interesse:  voyeristico, guardone, che ama osservare dal buco della serratura piccole e grandi miserie di tutti noi, piuttosto che confrontarsi con i grandi temi morali ed etici.
 
Qualcuno, per definire il carattere degli Italiani, ha detto che: “Gli italiani preferiscono l’inferno al paradiso perché fa caldo, ci sono belle donne e ci si diverte, e con i diavoli ci si può sempre mettere d’accordo”, Ecco, ai temi etici e alla dirittura morale, meglio il compromesso e il buco della serratura. Magari non è rilassatezza morale, ma il naturale istinto di sopravvivenza e adattamento all’ambiente? Dal momento che, in fondo, “ci vogliamo bene”, mettiamola così…(r.g.)
 

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