


News
DONNE DU DU DU di Pietro Vanessi & Lucilla Masini
Sabato 26 novembre • ore 19, Pietro Vanessi & Lucilla Masini presentano: "Donne...
Satirichinson
E' uscito il libro SATIRICHINSON di Mario Airaghi con la saga dei personaggi dalle...
L'Italia in satira, dagli anni '70 ai giorni nostri - Roma - Luglio 2016
Per tutto il mese di Luglio si terrà presso la Biblioteca Marconi di...
Concorso internazionale di satira disegnata a partecipazione gratuita.
Concorso internazionale di satira disegnata a partecipazione gratuita. BANDO DI CONCORSO...


Alla fiera del Piddì: ballata “a perdere”…
Pubblicato venerdì 21 febbraio 2014 alle 09:03:48 - By Romano Garofalo
Vignetta do Ottomax
E’ così Matteo Renzi è diventato Presidente del Consiglio, senza passare per le urne, o per la “gabina elettorale”, come diceva il vecchio Bossi, forse memore dei suoi trascorsi sulle spiagge del litorale ligure.
Ma se vi fossero le elezioni? Sondaggi alla mano, sembra che vincerebbe il centrodestra. Da dove viene questa inclinazione “a perdere” della sinistra italiana? Gli psicologi la definiscono “coazione a ripetere”, cioè una tendenza, in questo caso, a ripetere in maniera ossessiva e un po’ nevrotica sempre gli stessi errori. Ma lasciamo perdere la psicanalisi e cerchiamo di capire qualcosa andando ad intervistare alcuni dirigenti di primo piano del PD.
I nostri inviati (meglio definirli “spie” ,per la loro propensione a guardare dal buco della serratura) si sono recati a casa dell’ascetico Piero Fassino, attuale sindaco di Torino. Lo hanno trovato che si fustigava con un nodoso nervo di bue, ripetendo come una litania ”Signore, liberami dal peccato originale: ho creduto, in gioventù, al comunismo e ora mi pento, oh, come amaramente mi pento…”, e giù nerbate sulla schiena… Non è certamente un atteggiamento vincente, diciamo la verità.
Siamo quindi stati dall’onorevole D’Alema che, come si sa, non ama i giornalisti, per cui ci ha sguinzagliato dietro due feroci Rottweiler, appositamente addestrati per sbranare gli inviati della stampa. Siamo fuggiti di corsa, ma non prima di aver visto il baffo nazionale che tirava freccette contro un’immagine di Matteo Renzi appesa al muro. Ed esultava ad ogni centro, con relativo punteggio: 10 punti per un centro al bersaglio grosso, 50 punti al bersaglio “intimo”, le balle, per intenderci…
Dopo questi due deludenti incontri abbiamo pensato di fare una visita nientemeno che ad Achille Occhetto, ultimo segretario del Partito Comunista Italiano, quello della “gioiosa macchina da guerra” che doveva asfaltare Berlusconi… L’abbiamo trovato mentre giocava ai soldatini e, ogniqualvolta pensava di colpire l’avversario, faceva Bum Bum con la bocca. Gli abbiamo chiesto se sapeva dirci perché la sinistra perdeva troppo spesso la competizione elettorale… Si è girato verso di noi, ci ha guardato per qualche secondo in silenzio, poi ha ripreso la sua battaglia… Bum Bum, Bum, Bum…
Non abbiamo insistito ma abbiamo capito perché la sinistra ha ispirato l’umorista Ottomax a comporre i testi della ballata che segue, da cantare sulle note di Angelo Branduardi: (r.g.)
Alla fiera del piddì
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E venne Prodi, che fece l’Ulivo, e con Bertinotti al governo andò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E venne D’Alema, che insaccò Prodi, insieme a Bertinotti,
ed il governo immantinente cascò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E venne Fassino, che affossò piddì e D’Alema, che insaccò Prodi,
che fece l’Ulivo, ed il governo immantinente cascò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E rivenne Prodi, che ingrassò Fassino, che affossò piddì e D’Alema, che insaccò Prodi,
che fece l’Ulivo, ed il governo immantinente cascò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E venne Veltroni, che con Mastella affettò la Mortadella, che ingrassò Fassino, che affossò piddì e D’Alema, che insaccò Prodi, che fece l’Ulivo, ed il governo immantinente cascò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E venne Franceschini, che africanizzò Veltroni, che sgonfiò Prodi, che ingrassò Fassino, che affossò piddì e D’Alema, che insaccò Prodi, che fece l’Ulivo,
ed il governo immantinente cascò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E venne Bersani, che smacchiò Franceschini, che africanizzò Veltroni, che con Mastella affettò la Mortadella, che ingrassò Fassino, che affossò piddì e D’Alema, che insaccò Prodi, che fece l’Ulivo, ed il governo immantinente cascò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E venne Letta, che ospedalizzò Bersani, che smacchiò Franceschini, che africanizzò Veltroni, che con Mastella affettò la Mortadella, che ingrassò Fassino, che affossò piddì e D’Alema, che insaccò Prodi, che fece l’Ulivo, ed il governo immantinente cascò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, ed il governo immantinente cascò.
E infine Renzi, che rottamò Letta, che ospedalizzò Bersani, che smacchiò Franceschini, che africanizzò Veltroni,che con Mastella affettò la Mortadella, che ingrassò Fassino, che affossò piddì e D’Alema, che insaccò Prodi, che fece l’Ulivo, ed il governo immantinente cascò.
Alla fiera del piddì, cambiò il leader, e Berlusconi come sempre trionfòòòò!